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I conti indiani non tornano

Qualcuno dovrebbe spiegarci l'aritmetica della decisione di non rimandare in India i due fucilieri di marina secondo gli accordi firmati dal nostro ambasciatore Daniele Mancini.

Comprensibile il 'mammismo' italiano, eccessivo, secondo noi, il ricevimento dei due soldati al Quirinale e a Palazzo Chigi.

E ora?

A fronte dei due maro' che se ne stanno in Italia, abbiamo:

1) l'ambasciatore Daniele Mancini e sua moglie Anna Rita ostaggio degli indiani,
2) insieme ai loro collaboratori della cancelleria che vivono nella paura di attentati,
3) insieme ai consoli generali e collaboratori dei vari consolati sparsi per il continente indiano, (vedi sopra)
4) insieme ai dirigenti e famiglie delle centinaia di aziende italiane che operano in India (vedi sopra).
5) Insieme alle migliaia di turisti italiani che potrebbero recarsi in India  quest'anno e che non ci andranno per paura di incidenti. Con tanti saluti  alle agenzie di viaggio.

Non si tratta di nostre elucubrazioni: la raccomandazione della Farnesina parla da sola.

Si dice in Italia che questa brutta storia e' la conseguenza diretta-indiretta dello scandalo delle bribes Finmeccanica pagate per la commessa degli elicotteri ad alti ufficiali delle FFAA indiane. Soldi che in parte sarebbero ritornati a politici italiani.

Si dice che il feroce risentimento di alcune forze politiche indiane sia dovuto allo scontro politico locale che include anche Sonia Gandhi, colpevole di essere nata in Italia.

Si dice che se si fosse trattato degli americani non avrebbero usato i minuetti pur di riprendersi i due marines.

Si dice, purtroppo, che questo episodio conferma le tremende definizioni che chi e' allergico al nostro Paese da' degli italiani: "chicken - ovvero vigliacchi", "double-standard - ovvero gente di cui non fidarsi", "un popolo che non ha mai finito una guerra dalla parte in cui l'ha cominciata."

Fratelli d'Italia:
sarebbe arrivata l'ora di ribaltare queste mascalzonate con comportamenti coerenti.

Noi, Italiani che viviamo da tempo all'estero, lo facciamo ogni giorno con sacrificio perche' ci sentiamo ambasciatori di un meraviglioso Paese al quale tutto il mondo deve qualcosa di importante.

Oscar
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Caro Oscar, concordo in parte con quanto affermi circa il nostro comportamento relativo alla vicenda dei due marò. Dall'altra parte cosa c'è? Con false dichiarazioni le autorità indiane hanno ingannato il comando nave che ospitava i marò per convincerlo ad entrare in un loro porto. Da un anno non fanno che rimandare il processo che ha rilevanza internazionale. Non sentono ragioni sulla eventualità che si trattava di un episodio avvenuto fuori dalle loro acque territoriali. Non vogliono (finora) aderire al giudizio di autorità internazionali. Infine, possiamo aggiungere, si tratta di due soldati che hanno obbedito ad ordini ricevuti, sia pure (forse) sbagliando. In caso di condanna quale militare in servizio nella zona penserà più di intervenire anche di fronte a pirati veri? Riassumendo, il primo grave inganno è stato perpetrato dalle autorità indiane. Abbiamo risposto allo stesso modo! Diceva il compianto Presidente Pertini: "a brigante, brigante e mezzo". Cari saluti B. L.
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Oscar risponde: Purtroppo noi non siamo nemmeno capaci di recitare la parte del brigante e mezzo.
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Caro Oscar,

il tuo articolo-denuncia è degno della più totale condivisione.

Quello che mi sfugge (o è un altro top-secret della cattiva politica italiana ?) è a quale livello istituzionale e con la firma di chi (Presidente del Consiglio, Ministro degli Esteri, etc.) è stato preso il provvedimento di tenere in Italia i due Marò. Cui prodest ? non certo all'Italia ed agli Italiani che vogliono continuare a lavorare e tenere rapporti culturali, scientifici, economici con quel grande Paese di millenaria civiltà che è l'India.

I responsabili di questo gesto di incredibile barbarie e di vigliaccheria occorre che si sappia chi sono; inoltre il tempo c'è ancora per prendere un aereo militare e portare i due Marò in India, con tante scuse al Governo di quel Paese che ci aveva accordato fiducia.

E, anche se in questi giorni il Presidente Napolitano è particolarmente impegnato ad evitare che Mario Monti faccia il suo secondo cambio di casacca, una risposta -agli Italiani ed all'India- la deve dare per risolvere subito il caso "Marò".

Habemus Presidentem Rei Publicae  ?

Dario Seglie, Torino

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Caro Oscar,

forse occorre rilevare che in tutta la situazione il governo "tecnico" Monti si è mosso male

1 - il fatto è avvenuto in acque internazionali

2 - la marina indiana ha costretto la nave, in acque iternazionali ad entrare in un porto indiano

3 - i marò a bordo erano con mandato delle N.U. e relativo ingaggio

4 - gli indiani hanno soppresso le prove e tirato in lungo (più di un anno) in una inchiesta dove c'è un punto fermo il calibro dei proiettili che non è quello della NATO (dotazione standard delle nostre truppe)  bensì di armi sovietiche (dotazione standard dell'esercito e polizia indiana)

5 - Per convenzione internazionale (sino ad ora violata platealmente solo dall'Iran teocratico) i diplomatici e le loro sedi godono di immunità

6 - che la comunità internazionale non prenda posizioni sulle continue violazioni delle convenzioni da parte dell'India pone in discussione la convivenza delle genti e di quell'arbitrato internazionale che dovrebbe evitare i conflitti
7 - per il caso Finmeccanica dobbiamo constatare che in Italia pur di gettar fango non si bada alle conseguenze (vedi arresto del precedente amministratore delegato poi, dopo tutto il caos creato, scarcerato - dopo 3 mesi - con un bel "il fatto non sussiste").
8 - forse gli USA si muovono "pesantemente" ma per quale motivo, sin dall'inizio, l'Italia non ha denunciato le violazioni indiane al diritto internazionale, l'aresto di militari con mandato ONU e non in crociera, ecc., ecc..? Forse perchè il "tecnico" ministro degli esteri era un impreparato al compito e non ha saputo o voluto valutare gli scenari possibili
9 - che l'india si perda dei potenziali turisti italiani non credo che sia un problema per l'Italia.
10 - Purtroppo resto dell'idea che nessun commilitone o compatriota debba essere abbandonato
Daniele
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Risponde Oscar: queste sono le inconfutabili ragioni tecniche e di diritto della posizione italiana.  Ma se abbiamo ragione perche' siamo passati dalla parte del torto rompendo un agreement ufficiale e smondanandoci nei confronti dell'opinione pubblica internazionale? Pacta sunt servanda.
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Un breve commento. un paese di buffoni e mammoni!  Quanta amarezza! Guido Araldo
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Come fanno dei cittadini italiani ( buona parte di quelli che le scrivono ) ad essere filo indiani?
Come fanno ad essere solidali con un paese che ha sputato sul diritto internazionale, sul nostro paese e con l'inganno e la sopraffazione ha arrestato due soldati italiani?
Come fanno a civettare con un paese che viola ad oggi la Convenzione di Vienna e non permette ad un ambasciatore di andare e venire da quel paese.
Ce ne vuole di coraggio..
Che squallore!
Che tristezza!
Che povertà!
Guido Vallauri
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Siamo alle solite Oscar!

“ARMATEVI E PARTITE”

Condivido il pensiero di Guido Vallauri

Che squallore!
Che tristezza!
Che povertà!

Com.te Giorgio Balestrieri
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Caro Oscar, condivido quasi totalmente il tuo parere e provo una gran rabbia al cospetto di questa decisione di chissà chi.
Ma la stessa rabbia l'avevo provata anche nel non aver trovato in quest'anno passato né una versione ufficiale, motivata e attendibile dell'evento, né una presa di posizione ufficiale nei confronti del comandante della nave che decise di lasciare le acque internazionali, né un comportamento serio e dignitoso del governo italiano nei confronti delle tante furberie e lazzeronate indiane.
E lasciamo perdere i tanti altri contorni di questa disgustosa vicenda, inclusa l'ambigua prassi di una scorta di militari italiani sulle navi, il mancato perseguimento dei pirati, i festeggiamenti al Quirinale dei marò e via elencando.
Anche se da lontano, tu segui attentamente l'Italia.
Tu puoi quindi vedere l'attuale panorama politico - degna progenie di tutti quelli che l'hanno preceduto fin dalla caduta del Muro di Berlino, anche se dei precedenti non c'è certo da esaltarsi - e valutare come si presenti il futuro italiano a breve e a lungo termine.
Tu hai visto l'assurdità cui si è giunti per la faccenda di Ustica, con due sentenze della Cassazione di segno diametralmente opposto.
Tu sai che di tanti altri misteri italiani non si sa nulla nemmeno dopo svariati decenni.
Tu sai che i reati sono aumentati in maniera vertiginosa e che le carceri sono talmente piene da suggerire a molti di ricorrere ad amnistie - alla faccia della giustizia e di chi quei reati li ha subiti - anziché di costruirne di nuove.
Tu sai che la modifica del codice di procedura penale del 1989 ha di fatto modificato - per effetto delle variazioni indotte e delle inefficienze dei tribunali - il codice penale e che in questo modo si è di fatto reso impunibile chi consumi reati come la truffa e altri ancora, senza che nessun deputato di nessun partito abbia in questi oltre 20 anni presentato una qualsiasi proposta di legge per rimettere le cose al loro posto.
Ma tu non vivi in Italia e non vedi tante altre cose, grandi e piccole, in cui ci imbattiamo quotidianamente, dall'usura, diventata norma bancaria, alle biciclette che girano di notte senza le luci previste dal codice della strada.
Non è un bel Paese quello attuale e soprattutto non c'è alcuna volontà di renderlo migliore, perché tutto quello che non va fa pur sempre comodo a qualcuno.
E in un Paese senza serietà e senza dignità, come purtroppo è questo, chi vuoi che si senta turbato nel compiere un atto come quello di cui sono stati vittime - già, vittime, per primi loro ! - i nostri due marò ? 
Carlo Luigi
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Caro Oscar,

non mi tornano le osservazioni:
L'India agisce in violazione delle norme condivise per cui i militari hanno agito.
Ammesso che i "pescatori" uccisi lo fossero veramente (e non si trattasse di pirati mascherati) non si sono divertiti a "sparare"
hanno solo fatto il loro dovere commettendo un tragico errore durante una missione comandata.
Le autorità indiano hanno agito in maniera subdola e traccheggiante (corrotta ?) rimandando a lungo il processo e continuano nelle violazioni di fatto seqiestrando i diplomatici.
Non dimentichiamo che i militari americani che uccisero per errore Nicola Calipari in Iraq non sono nelle carceri italiane; che gli aviatori americani che provocarono le decine di vittime nel Cermis (questi sì responsapili di assassinio multiplo per aver travolto la cabina della funivia). Gli amici che scrivono peste e corna dell'Italia e delle sue autorità dovrebbero riflettere....
Antonino Taverna
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