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Capodanno a Veracruz



Neanche un botto la notte di Capodanno a Veracruz. Un editto del governatore ha proibito la vendita e il lancio di fuochi d'artificio. La ragione pubblica del provvedimento e' che bisogna risparmiare. La ragione vera e' che i botti sono stati la causa di troppe morti.  Il ricordo della tragedia in cui perirono centinaia di persone e' ancora vivo nella popolazione.
Una bancarella di fuochi artificiali illegali salto' in aria in un mercato determinando un incendio con la perdita di centinaia di persone e il ferimento di molte altre. Ma c'e' anche chi sostiene che il governatore   costringe la cittadinanza di Veracruz a tirare la cinghia, anche se l'economia ha ricominciato a marciare, a causa dell'alto costo per le casse dello stato delle forze di polizia locali affiancate a quelle federali per la lotta alle gang criminali che anche recentemente hanno insanguinato  Veracruz.  Le strade della citta'  sono percorse in continuazione da camionette che hanno sul pianale quattro tiratori con il mitra imbracciato. A queste si aggiungono i poliziotti in moto, triciclo a motore, bicicletta che pattugliano ogni angolo del boulevard che si snoda per chilometri da un lato all'altro della citta' sino a raggiungere Boca del Rio la parte piu' elegante di Veracruz che vive soprattutto sul porto dedicato ormai per un ottanta per cento al trasporto delle auto di diverse case prodotte negli stabilimenti vicini e destinate ai mercati de Nord America e dell'Europa.
Contrariamente alle nostre abitudini il Capodanno si vive in maniera diversa. Da noi si va a cena prima dello scoccare della mezzanotte per poi proseguire, se uno vuole, sino all'alba. (Con l'eccezione degli  Stati Uniti dove alle 12:05 tutti salutano e vanno a dormire perche' il giorno dopo e' lavorativo). Qui a Veracruz si comincia a mangiare allo scoccare della mezzanotte. Ma prima di sedersi ognuno deve mangiare dodici acini di uva ogni tre secondi esprimendo per ognuno un desiderio. E chi non e' abituato rischia di strozzarsi. I giovani continuano a festeggiare nell'attesa dell'alba del primo giorno dell'anno. Mentre le camionette della polizia passano e ripassano.
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Per il tuo super-blog

Caro Oscar,

sono certo che non ti avrà deluso il neo-Alcalde di Veracruz, Mexico, Ramón Poo Gil, anzi avrà ottenuto il plauso non solo degli economisti, ma anche da parte degli animalisti che da anni si battono affinché cessi la violenza che si fa sui cani che, da convinti pacifisti, sono terrorizzati dai botti. Per tacere degli altri danni collaterali causati agli umani (pallottole vaganti [?], scoppi improvvisi di ordigni micidiali con morti, feriti, accecati, storpiati, ecc.).
Quando eravamo piccoli, dopo la WW2, l'unica sparatoria legale fu quella dei Partigiani che, il 25 Aprile 1945, liberata l'Italia dai nazi-fascisti, sfilavano per le vie della mia città con lo sten-gun imbracciato e crepitante, senza fare neppure un ferito di striscio ! Poi a scuola il nostro Signor Maestro ci istruiva sui residuati bellici, con manifesti e modelli di proiettili e bombe varie, ordigni di morte da non toccare e da segnalare se avvistati. Nel 2014 a Capodanno in Italia ci sono stati oltre 300 feriti, un bimbo morto, altri bimbi con mutilazioni gravissime. Ovviamente le "Autorità" locali e scolastiche non fanno più alcuna opera di prevenzione (mica siamo in guerra, caspita !), anzi organizzano fuochi e botti municipali, pagati con i soldi dei cittadini.
Ed anche questa è Italia; viva el Alcalde de Veracruz !

Tanti auguri al Bel Paese ! (ed anche a Washington ed a Veracruz, of course !).

Dario, Torino, Italy